venerdì 29 maggio 2009

Quanta ragione che avevi, Murphy! storia di una partitella.

"immaginati a mangiare una fetta di pane con marmellata in piedi su di un tappeto di casa tua. improvvisamente il pane ti scivola dalla mano: la probabilità che esso atterri con la parte con la marmellata rivolta verso il tappeto è direttamente proporzionale al valore del tappeto stesso". questa è solo una delle variazioni della celebre legge di Murphy, la quale afferma in generale "se qualcosa può andar peggio, di sicuro lo farà". uno pensa, che cazzate. grave errore.

29 maggio, pomeriggio. il sottoscritto vice presidente si è alzato la mattina con un unico pensiero, stasera ci si diverte tutti assieme e finalmente vedrò la mia futura divisa, pensando, infatti, alla partitella amichevole fissata per la sera, quando tutta la squadra si sarebbe un po' presentata sia come persone sia calcisticamente parlando. e in più sarebbero finalmente arrivate le divise, fresche di stampa, pronte per essere rimirate.
il telefono squilla, innocentemente lo prendo e vedo chi mi chiama: il presidente (cheli, non obama). momento di terrore. eravamo rimasti alle 8 al campo, se mi chiama vuol dire che c'è qualcosa che non va. col sangue gelido nelle vene premo il tasto verde e rispondo. ecco la prima stecca. purtroppo i due Luca non potranno esserci, ma c'è ancora Davide, siamo in 8 a giocare, almeno un 4 contro 4 ci esce.
Porca puttana.
la partitella aveva come scopo primario quello di giocare assieme per conoscere i nostri modi di giocare, soprattutto per conoscere e farci conoscere da Davide e i due Luca, che non abbiamo ancora conosciuto, e non sappiamo come giocano, così come loro non sanno come giochiamo noi. vabbè, dico, si farà un'altra volta. aspetta, non è tutto mi dice lui. seconda stecca. mi dice, non con una punta di rabbia (ma anche tutta una lancia, altro che la punta) nella voce che c'è stato un piccolo errore: hanno scritto "Chelli" invece di "Cheli".
Porca puttana.
dopo esserci augurati che non ci rovinino le maglie nell'operazione di correggere l'errore, ci siamo salutati. ma accidenti che sfiga, ho pensato. starei stato zitto se avessi saputo il seguito. risulta infine che siamo in 7, più il cugino del presidente, Alessandro (sarà vizio di famiglia dare questo nome?). la rosa era così almeno parzialmente completa con in campo i Cocci Alessandro, Federico, Enrico, Angelo, Giacomo, Andrea, Davide più il già citato Alessandro. si, lui, il cugino di Alessandro. no, non quell'Alessandro, quell'altro, che è cugino di Alessandro...QUELL'ALTRO ALESSANDRO!!! (nota: fare quattro chiacchiere con la famiglia Cheli circa la scarsa fantasia nello scegliere i nomi.) arrivo semi puntuale sul campo con Andrea e si aspetta gli altri, appena arriva il presidente, ulteriore doccia fredda. Davide sta male, non può venire, adesso siamo rimasti in 7.
Porca puttana.
e ora come si fa? il presidente corre dalla direzione del campo a chiedere se è possibile rinunciare al campo e cambiare data, spostando la prenotazione al lunedì 1/6., ovviamente senza troppe speranze. nel frattempo alziamo gli occhi al cielo:delle nuvole incredibili e spuntate dal nulla accompagnano un vento incredibile (personalmente chi vi scrive non ricorda l'ultima giornata così ventosa, se non, forse, a novembre). torna il presidente, il campo non ce lo spostano, bisogna arrangiarci in sette.
Porca puttana.
e il campo che ci sarebbe toccato sarebbe stato all'aperto.
Porca puttana.
in pratica tutto quello che sarebbe potuto andare male è effettivamente andato male, povero vecchio Murphy, avevi ragione da vendere! fortunatamente riusciamo a trovare un ragazzo, Filippo, che accetta di giocare con noi (vedrai, ha giocato a gratis!). passando al lato più propriamente tecnico, impossibile dare un giudizio sulle varie prestazioni in quanto il vento l'ha veramente fatta da padrone, rubando palloni a destra e a manca e insaccando cose improponibili, come un tiro da calcio d'angolo di Andrea insegna. da sottolineare l'emblematico calcio d'inizio in cui il presidente, appena riceve la palla che è stata battuta, la liscia in modo splendido, rischiando di farsi fregare dal sopraggiungere di Enrico. pochi i momenti di vera gloria, se non il tiro (mancino) di Andrea già citato. una menzione particolare alla scarsezza del sottoscritto e alle ottime abilità tecniche di quasi tutti i Cocci, anche se qualche volta si pecca di poco gioco di squadra. nuovo amico/nemico per il segretario Federico, che intrattiene un rapporto un po' particolare col gestore del ristorante annesso al campo, persona sicuramente singolare. sempre al ristorante mini-show dell'Azzurra (first lady, ovvero ragazza del presidente) che, notando la maglietta gialla di Andrea, propone la sua chiave di lettura secondo la quale il giallo riflette la voglia di banana del coccio in questione, ovviamente urlando la cosa con una mamma (corredata di bambini) dietro di lei. insomma, nulla è possibile concludere dalla partitella di stasera che, con tutto quello che è accaduto, è sembrata quasi un miracolo alla fine di un percorso pieno di ostacoli. come si dice, se il buongiorno si vede dal mattino...momento di stasi della partitella, molto probabilmente perchè la squadra del sottoscritto aveva preso l'ennesimo goal. da sinistra a destra: Federico (l'unico tocco di dinamismo della foto), il fantomatico Filippo, Alessandro, Giacomo, Enrico, Angelo(col pallone ai piedi, uno dei sedici secondi netti totali in cui ho avuto l'onore di "toccar boccia") notare il cielo, prego...


azione di gioco, la posizione di Alessandro fa pensare ad uno scatto fulmineo imminente ai danni dell'enigmatico Filippo, mentre la posa di Giacomo fa pensare a "vediamo adesso cosa
combina il presidente"

forse affascinato dall'aver scoperto solo da pochi giorni il film "la vita è bella" il presidente si diverte a fare il soldatino mentre, sullo sfondo, io decido che è il momento giusto per provare la mia nuova gonna.
scorcio di cena finale con visi non troppo felici (appena avuto notizia del ritiro di una squadra con conseguente slittamento delle gare e orari semi improponibili. da notare l'angolazione perfetta per la quale il segretario copre totalmente Andrea (scorcio di braccia con maglia gialla)

sabato 23 maggio 2009

I "Cocci" a Campi!

Bagno di folla per l'alta dirigenza dell' A.C.P. Coccio e un titolare a Campi Bisenzio, tutta in fermento in occasione del passaggio del Giro d'Italia. Ovviamente il Giro è una copertura perchè la gente è timida, e si vergogna a dire che erano a centinaia per le vie del centro solo per noi, la cosa è abbastanza commovente (quasi al pari della cazzata appena sparata). Si è parlato di calcio, stasera, e non solo, perchè quando la discussione prende piede è impossibile fermarla, soprattutto quando le cose da discutere sono tante e importanti. Il picco della serata è stato certamente raggiunto quando s'è parlato di passera. E abbiamo 22 anni. Che tristezza.
Degno di menzione l'exploit alla gelateria, in cui i Cocci si sono esibiti in una dimostrazione di alto rango sociale chiedendo il gusto "cedro" come ogni cristiano dovrebbe pronunciarlo: con la erre moscissima e la cadenza tendente all'omosessuale andante (cosa notata e cortesemente sottolineata dalla esuberante gelataia trasandata). Dopo aver brevemente pregato per l'anima del kebabbaro a fianco della gelateria (tristemente fuori dal proprio locale vuoto mentre alla gelateria a fianco impazzava la folla), che sicuramente mentre vi scrivo si sarà levato la vita da una buona mezz'ora, la prima uscita ufficiale dei nostri eroi si è conclusa a quella che è già stata eletta come sede onoraria del club: il negozio "Graffio". Da sottolineare la gentilezza del titolare (nonchè padre del Segretario Federico Bardelli) che, accompagnandoci all'uscita, ci ha detto di andare a cercare ragazze, spiegandoci dettagliatamente, tramite un gesto con le mani, l'anatomia dell'organo genitale femminile.
Alessandro Cheli ha preso di certo a cuore il suo ruolo di presidente/capitano, spiegando accuratamente gli schemi che frullano nella sua vulcanica mente. A giudicare dall'espressione di Enrico Cipriani non devono essere questi gran schemoni.

Probabilmente dicendo di avere un nichelino sul palmo della mano, il Presidente attira finalmente l'attenzione di Enrico, che osserva attento i gesti ammaliatori. Cosa staranno tramando questi due? potrebbe essere un ottimo spunto per un ciclo di 5634 puntate di Voyager. da notare la schiena del Segretario sulla sinistra...
Ecco, nella prima foto ufficiale, la dirigenza dell'A.C.P. Coccio, ritratta nella sede onoraria, il negozio "Graffio". E pensare che questi 3 reggono le sorti della società...

Verso la fine della serata si capisce il vero scopo dell'uscita: sancire il definitivo accordo tra la società ed Enrico Cipriani, qui nell'atto di apporre la sua firma, appoggiando la cartella sulla CoccioMobile, nonchè auto del Segretario. Il Segretario stesso, come da suo compito, vigila sulla correttezza dell'atto in corso... o controlla che quello sbadato del Presidente non gli righi la macchina?


Un'ultima controfirma del Presidente e l'atto è concluso: benvenuto a bordo, Enrico! notare gli occhi del diretto interessato, che ci esprimono "In nome di Dio, cosa ho appena fatto?"

Accordo siglato, grande la soddisazione del Segretario, un po' meno quella del diretto interessato!

Stretta di mano che rappresenta le forte fondamenta della squadra, la dirigenza è unita ora più che mai e i sorrisi (forse in vista di possibili foto segnaletiche quando scapperanno in Ecuador col denaro degli associati) sono rilassati e sinceri. Aspettiamo di vedere la prima partita per vedere un bel mutamento di umore.
Emblematica questa immagine della dirigenza: allo studio dei documenti segreti della società, attualmente detenuti dal Segretario. Non si tirano indietro di fronte al lavoro, potremmo definirli presidenti operai. oh, c'è chi l'ha già detto e pur essendo più deficiente è arrivato più in alto di noi, chissà che la storia non si ripeta...

giovedì 21 maggio 2009

Pronti per l'avventura...

"Ragazzi, e se si mettesse su una squadra di calcetto?"
quante squadre sono nate con queste parole, e noi non facciamo eccezione! come tanti altri nostri progetti (vedi la continua promessa che "il prossimo anno si va al Lucca Comix travestiti!") all'inizio sembrava una cosa assurda, lontana, e per un lungo periodo il progetto era finito nel dimenticatoio; ma in pochi giorni l'entusiasmo e la voglia di giocare hanno fatto tutto da loro: ecco nata ufficialmente l' A.C.P. Coccio!
La diffidenza inziale è stata presto vinta ed eccoci qua, alle prese con taglie delle magliette, firme sui fogli e sogni di gloria nel cassetto. No, via, niente cazzate, lo sappiamo che si farà una figura pecoreccia, ma l'idea non ci guasta l'umore lo stesso, e penso di parlare a nome di tutta la squadra. Forse sta proprio lì il segreto della nostra unione, il saper ridere sempre e di tutto, delle cose belle e anche nei momenti difficili, la risata è la colla che ci tiene uniti e la voglia di divertirsi ciò che ci ha spinti a creare la società (se poi si riesce a stroncare du' caviglie agli avversari o fare due "pezzi neri" tanto meglio!) e tuffarci in questa avventura.
Inizio chiaro e deciso per l'alta dirigenza della società: si arriva a mezzana e ci chiedono chi avrebbe fatto il presidente, chi il vice e chi il segretario. gelo totale. io che guardo Ale che mi guarda di rimando con una faccia stile: non ne sapevo nulla, non è colpa mia; Gianluca si dilegua; Andrea entra in morte apparente; Federico strabuzza gli occhi nemmeno ci avessero puntato un kalashnikov alle tempie chiedendoci di ballare il can can nudi (oddio, magari quello l'avremmo anche fatto...).
alla fine i nomi sono saltati fuori e, come di consueto, scattano i flash di noi "dirigenti" che rubiamo i soldi alla società e scappiamo in Ruanda e delle nostre foto sui giornali del giorno dopo col titolo "società fallisce in nemmeno 24 ore, ancora latitanti le alte cariche".
Non parliamo della lotta per il numero delle maglie e per il colore delle stesse, citando solo la scena "si, azzurre vanno benissimo, a me piacciono tanto" e il giorno dopo "allora s'è deciso bianche e verdi".
Si arriverà in finale? Verremo cacciati al primo turno? Chi lo sa, tutti hanno detto la loro, anche se al momento l'opinione vigente è "se arriviamo quarti è tutto grasso che cola"... che tristezza assurda...
ma ogni pronostico è inutile, chi vivrà (almeno gli undici tesserati si tocchino, prego) vedrà, per adesso possiamo solo attendere e incrociare le dita che l'influenza suina colpisca i nostri avversari e che venga data la vittoria a tavolino a noi. Magari anche che un paio di signorine disinibite si congratulino con noi strappandosi i vestiti; già che siamo a sperare, meglio esagerare...