
anzi, doppia.
le cose non sembravano migliori del solito venerdì scorso, quando i Cocci cominciano la gara di andata contro la terza squadra del loro girone col piede giusto: la difesa è compatta e unita, l'attacco tentenna come al solito, ma le occasioni per gli avversari sono ben poche. questo fino al primo svarione difensivo, e, come da consueto programma, comincia la sindrome del primo goal. per carambole improbabili o per errori da serie pulcini i goal si susseguono a breve distanza l'uno dall'altro; la solita danza dei Cocci che si alternano in porta non aiuta di certo la squadra, costretta ad inchinarsi ad un avversario per niente imbattibile. bastava un pareggio per non essere fuori dalla competizione, ma il punticino che avrebbe tenuto a galla l'A.C.P. Coccio non arriva, e la squadra va a fondo.

già fuori dal torneo, i Cocci arrivano all'ultima gara con estrema tranquillità, ma comunque con la voglia di far bene. comincia la gara, e dopo nemmeno un minuto, a seguito di un attimo di cecità transitoria della difesa, arriva il primo goal degli avversari. il pubblico dagli spalti (compreso il sottoscritto, devo ammettere) mette l'anima in pace già pronto al consueto spettacolo di umiliazione dell'A.C.P. Coccio, ma stavolta la squadra non ci sta, e, quasi avessero gridato in coro un secco "no", comincia il bel gioco.
la difesa si lascia scappare poco e niente (forse è proprio il Presidente quello che in difesa pecca di più), e quando lo fa il Segretario, straordinariamente in veste di portiere causa infortunio alla caviglia destra, è quasi perfetto e nega la rete con estrema abilità per tutto il corso della gara. vediamo in foto uno scorcio della porta difesa dal Segretario durante una fase di gioco.

al contempo l'attacco fa bene come mai nelle partite precedenti, Davide Fattori trascina la squadra fino alla rete decisiva dell'A.C.P. Coccio, che arriva inaspettata come una meteora sulla tua macchina parcheggiata ai Gigli che distrugge la tua macchina e nient'altro. il resto della gara è più che altro volto alla difesa, le incursioni dell'attacco si fanno sempre più rade e le occasioni per l'avversario si moltiplicano a dismisura; avversario che molto spesso grazia i Cocci spedendo fuori palloni da posizioni più ghiotti di una pizzetta (o piszuet) del Panificio Cheli.
il secondo tempo è formato da trenta minuti di sofferenza, dal primo all'ultimo, con pochissimi spunti dei Cocci. brivido immenso a pochi secondi dal triplice fischio, quando un tiro degli avversari per un secondo sembra nel sacco, ma invece no, arriva lo stop del direttore di gara.
avversari arrabbiati all'uscita di campo (oh bellini, ma credevate di giocare contro i bambini dell'asilo???) e Cocci visibilmente soddisfatti per il loro primo punto ottenuto in una competizione ufficiale, la prima partita giocata veramente a modo anche se ancora c'è da lavorare (esempio, una partita dura fino alla fine, non fino al primo goal fatto/subito).
questo pareggio è comunque una forte iniezione di fiducia, come detto, per una squadra che sembrava votata alla sconfitta e a nient'altro.
mentre i Cocci stanno per lasciare Fontanelle, come un fulmine a ciel sereno, arriva la gioia. un organizzatore chiama il Presidente e gli dice "voi dovete ritornare mercoledì prossimo". il presidente mi guarda, già pronto a dire "o ci prendi per il sedere o ci hai scambiato per un'altra squadra", ma il chiarimento avviene all'istante, e non è uno scherzo:
CON UNA SOLA AMMONIZIONE SUL GROPPONE, L' A.C.P. COCCIO VINCE IL TROFEO FAIR PLAY!!!
stupore del Presidente, di cui vediamo una foto scattata sul momento della dichiarazione

tornando alla coppa, magarì sarà delle dimensioni di una coppa gelato, ma per i Cocci questo è un messaggio importante, si può cadere all'inizio, per inesperienza, ma col lavoro i risultati arrivano, anche se questo trofeo non premia le doti calcistiche.
è comunque un premio che ricorda un'altra cosa, noi stiamo GIOCANDO a calcetto, che è uno sport, e come tale va preso; l'A.C.P. Coccio è stata l'unica squadra, evidentemente, a capire che nello sport non è importante solo far bene, ma avere lo spirito giusto, stringere la mano all'avversario anche se ci sta antipatico, chiedere scusa al direttore di gara anche se ci è sembrato severo, mai lamentarsi.
ed è proprio con questo spirito che la squadra deve andare avanti sempre, magari incespicando, ma continuamente lavorando per migliorarsi e potere, un giorno, arrivare al risultato.ù
niente è impossibile.
stai attento quando parcheggi ai Gigli.